Disavventure passanti
Piccola vicenda di disfunzione civica.
(Massimo Cecconi)17/04/2024
Premessa. Il Passante Ferroviario è una risorsa molto interessante che permette, almeno sulla carta, collegamenti veloci quanto meno per chi si muove lungo l’asse Dateo-Stazione Garibaldi.
Cronaca. Martedì 16 aprile 2024, ore 8.35. Un utente si reca al tornello della stazione Dateo del Passante e scopre, ma poteva anche informarsi prima, che né la carta di credito né il bancomat consentono l’ingresso e l’accesso ai treni. Si reca allora alla fermata della linea 4 della Metropolitana per acquistare un biglietto tramviario. L’operazione riesce con successo anche se due emettitrici su quattro sono fuori servizio.
Con il prezioso cartoncino torna al tornello del Passante per scoprire che l’unico accesso obliterante per possessori di biglietto ATM è fuori servizio.
A chi rivolgersi? Numerosi cartelli di RFI ammoniscono che “Il personale di stazione non è autorizzato a rilasciare informazioni” ma, al di là di questa sorprendente affermazione, a vista non perviene la presenza di alcun addetto. Quindi, un evidente ossimoro.
Che fare? L’utente, smaliziato da anni di frequentazioni della rete pubblica milanese, attraversa il lungo e inquietante corridoio centrale del Passante, guadagna l’ingresso dello stesso posto all’angolo tra viale Piceno e via Archimede e riesce trionfalmente a obliterare il proprio biglietto, stabilendo l’effimero record di una quindicina di minuti per ottenere il permesso di viaggiare.
Alle ore 8.53 il suddetto sale su un treno, che fortunatamente ha un ritardo di 8 minuti, che lo porta a Stazione Garibaldi dove, per eccesso, una schiera di una decina di addetti controlla le credenziali dei viaggiatori in uscita dal Passante. All’utente non resta che complimentarsi con se stesso per avere evitato, oltre la beffa, quanto meno il danno.
Per non fare torto a nessuno, sulla rete di superficie milanese stendiamo pietoso velo.
Cronaca. Martedì 16 aprile 2024, ore 8.35. Un utente si reca al tornello della stazione Dateo del Passante e scopre, ma poteva anche informarsi prima, che né la carta di credito né il bancomat consentono l’ingresso e l’accesso ai treni. Si reca allora alla fermata della linea 4 della Metropolitana per acquistare un biglietto tramviario. L’operazione riesce con successo anche se due emettitrici su quattro sono fuori servizio.
Con il prezioso cartoncino torna al tornello del Passante per scoprire che l’unico accesso obliterante per possessori di biglietto ATM è fuori servizio.
A chi rivolgersi? Numerosi cartelli di RFI ammoniscono che “Il personale di stazione non è autorizzato a rilasciare informazioni” ma, al di là di questa sorprendente affermazione, a vista non perviene la presenza di alcun addetto. Quindi, un evidente ossimoro.
Che fare? L’utente, smaliziato da anni di frequentazioni della rete pubblica milanese, attraversa il lungo e inquietante corridoio centrale del Passante, guadagna l’ingresso dello stesso posto all’angolo tra viale Piceno e via Archimede e riesce trionfalmente a obliterare il proprio biglietto, stabilendo l’effimero record di una quindicina di minuti per ottenere il permesso di viaggiare.
Alle ore 8.53 il suddetto sale su un treno, che fortunatamente ha un ritardo di 8 minuti, che lo porta a Stazione Garibaldi dove, per eccesso, una schiera di una decina di addetti controlla le credenziali dei viaggiatori in uscita dal Passante. All’utente non resta che complimentarsi con se stesso per avere evitato, oltre la beffa, quanto meno il danno.
Per non fare torto a nessuno, sulla rete di superficie milanese stendiamo pietoso velo.