Nuovo documentario sul pittore Edward Hopper e il film documento della band rock Led Zeppelin

Per pochi giorni in proiezione nei cinema di Milano, anche in Zona 3. ()
Edward Hopper, Chop Suey, 1929
Serate-evento di proiezioni speciali in numerosi cinema di Milano e Lombardia per due film dedicati il primo alla rock band Led Zeppelin e l’altro al pittore americano Edward Hopper. L’elenco delle sale è disponibile su www.nexodigital.it. Tra queste il Cinema Arcobaleno di Viale Tunisia, in Zona 3.

Il 25, 26 e 27 marzo Led Zeppelin: The Song Remains The Same, l'unica testimonianza cinematografica del gruppo rock-blues britannico. Il documento storico dei concerti del 1973 al Madison Square Garden di New York usci nelle sale di tutto il mondo nel 1976 ed ora viene riproposto in versione rimasterizzata. Il regista Joe Massot realizzò anche delle riprese in Inghilterra, nelle residenze di campagna dei membri della band, per tracciare una sorta di ritratto, al contempo realistico e fantastico, di ciascuno di loro. Tali scene sono inserite in vari momenti del film. In corso d’opera Massot venne licenziato per divergenze e sostituito con Peter Clifton, che quindi ne condivide la firma. La parte più interessante del film sono le riprese delle serate al Madison, con l’esecuzione di brani storici come Black Dog, Since I've Been Loving You, No Quarter, Dazed And Confused, Stairway To Heaven, Moby Dick e Whole Lotta Love. Riaccostarsi dopo cinquant’anni all’energia dei Led Zeppelin dal vivo e alla qualità della loro musica è un’esperienza imperdibile, e non solo per i fan.

Solo il 9 e 10 aprile, nei cinema c'è il nuovo appuntamento della serie di docufilm La Grande Arte al Cinema, sempre della Nexo, dedicato questa volta ad Edward Hopper (1882-1967), artista simbolo dell’arte statunitense che ha saputo ritrarre le emozioni, la solitudine, il silenzio e l’attesa, raccontando nei suoi quadri un’America popolare, silenziosa e misteriosa. Hopper. Una storia d’amore americana, diretto da Phil Grabsky, analizza la sua arte e la sua vita, dagli esordi al rapporto con la moglie Jo, la quale abbandonò la sua carriera artistica per fargli da manager. Si viene appunto trascinati all’interno di una storia d'amore: l’amore di Hopper per l'architettura e i paesaggi aperti, talvolta desolati degli Stati Uniti, ma anche quello per la sua compagna di vita.


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