Primavera di mostre a Milano

Molte novità nei musei e negli spazi espositivi, anche in Municipio 3. ()
brassai
Tra marzo e aprile un ricambio quasi totale delle mostre in programmazione a Milano. Eccovi una carrellata, necessariamente non esaustiva, delle numerose opportunità di visita nel corso della primavera.

Parigi fa da sfondo alle mostre di Palazzo Reale: fino al 2 giugno, Brassaï. L’occhio di Parigi. Opere 1930-1958, dedicata al fotografo ungherese di nascita ma parigino d’adozione, e fino al 30 giugno, Giuseppe De Nittis Artista Europeo, grande monografica dell’artista che, insieme a Boldini, è stato il più grande degli italiani a Parigi. Dal 19 marzo al 30 giugno, Cézanne e Renoir. Dalle Collezioni del Musée D’orsay e dell’Orangerie mette a confronto due figure chiave dell’Impressionismo - movimento che compie 150 anni che vide a Parigi la sua nascita e la sua affermazione - con un viaggio tra i loro dipinti più iconici, dai ritratti ai paesaggi, dalle nature morte alle bagnanti. La mostra è curata da Cécile Girardeau, conservatrice del Museé d’Orsay, e da Stefano Zuffi, storico dell’arte. Infine, dal 7 aprile al 31 luglio, Dal Cuore Alle Mani. Dolce & Gabbana che presenta, per la prima volta in mostra, le creazioni uniche della casa di moda. www.palazzorealemilano.it/

Al Museo del Novecento dal 10 aprile al 26 maggio Haris Epaminonda. Futurist Drama progetto site-specific dell'artista cipriota, che apre un dialogo inedito tra la sua ricerca e i capolavori del primo Novecento, tra cui una selezione di opere di Medardo Rosso, figura di riferimento per l'avanguardia Futurista. Dal 10 aprile al 30 giugno, Masbedo – Ritratto di città, grande installazione audio-video multicanale di Masbedo (Iacopo Bedogni e Niccolò Massazza) dedicata alla rinascita culturale di Milano nella seconda metà del secolo scorso, toccando diverse discipline (musica, arte, architettura, cinema) e arrivando fino ad oggi. Nelle stesse date, una mostra-focus dedicata all’artista olandese Magali Reus che nella sua opera accumula immagini e oggetti della vita di tutti i giorni, reinventandoli attraverso la costruzione di puzzle scultorei. www.museodelnovecento.org

Al MUDEC/Museo Delle Culture, due mostre aperte fino al 30 giugno: Martin Parr. Short & Sweet offre oltre duecento scatti del grande fotografo inglese che ha scandagliato la società contemporanea e le sue contraddizioni; Picasso. La Metamorfosi Della Figura mette in dialogo le opere dell’artista spagnolo con le fonti artistiche che lo influenzarono agli inizi della sua carriera. Dal 28 marzo al 28 luglio, Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo, mostra che racconta, fin dalle sue più remote origini e con un taglio antropologico, la storia del tatuaggio: a partire dal Paleolitico, nel corso dei millenni esso ha assunto significati e funzioni differenti. Sono esposti reperti originali o riproduzioni e proiezioni di fotografie e filmati: da Ötzi, il più antico uomo tatuato finora rinvenuto, fino all’attualità geopolitica con i tatuaggi, in Egitto, delle croci copte, o quelli delle donne curde nei campi profughi siriani. www.mudec.it/

Alla Fondazione Prada, dal 28 marzo al 23 settembre, l’ampia retrospettiva dell’artista italiano Pino Pascali (1935-1968) approfondisce il carattere innovativo della sua produzione scultorea, che ha avuto un impatto fondamentale su diverse generazioni di artisti e continua ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale. All'Osservatorio Prada in Galleria, dal 7 marzo al 14 ottobre Miranda July: New Society, prima esposizione museale dedicata alla carriera trentennale - dagli anni Novanta ad oggi - dell’artista, regista e scrittrice americana. Sono presentati suoi cortometraggi, installazioni e documenti delle sue prime performance nei locali punk. www.fondazioneprada.org/

Al Museo Poldi Pezzoli, dal 20 marzo al 24 giugno, Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito: per la prima volta in mostra le otto tavole rimaste, provenienti da cinque musei internazionali, del magnifico polittico per l’altare maggiore della Chiesa degli Agostiniani a Borgo San Sepolcro (Arezzo) che l’artista finì di dipingere nel 1469, ma fu poi smembrata e dispersa. Il suggestivo allestimento, a cura dell’architetto Italo Rota e dello studio internazionale di design CRA-Carlo Ratti Associati, valorizza i giochi di luce che Piero seppe sapientemente utilizzare per ognuno dei pannelli, con particolare attenzione per i dettagli degli ornamenti. www.museopoldipezzoli.it/

All’Hangar Bicocca, fino al 21 luglio, Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse, personale di Chiara Camoni, una delle artiste italia­ne di maggior rilievo che nella sua produzione impiega ma­teriali organici, come erbe, bacche e fiori, ma anche diversi tipi di argilla e ceneri, richiamando la terra e la vegetazione. La mostra ospita un’ampia selezione di sculture in terracotta policroma o smaltata, pavimenti in ceramica, tende composte di stampe vegetali ed opere figurative in onice, pietra leccese e alluminio, ispirate ai bestiari medievali. Dal 28 marzo al 28 luglio, Nari Ward, mostra dell’artista giamaicano che vive e lavora a New York, noto per installazioni realizza­te con materiali quotidiani e di recu­pero, che affrontano temi socia­li e politici, come la questione razziale, la giustizia e il consu­mismo. https://pirellihangarbicocca.org/

Al PAC/Padiglione D’arte Contemporanea, dal 20 marzo al 9 giugno, Adrian Piper. Race Traitor è la prima retrospettiva europea dell’artista afro-americana, con prestiti dai più importanti musei internazionali, tra cui il MoMA e il Guggenheim di New York e la Tate Modern di Londra. La mostra racconta la lotta della Piper contro il razzismo, la misoginia, la xenofobia, l’odio e l’ingiustizia sociale. www.pacmilano.it/

Al Civico Museo Archeologico è prorogata fino al 2 giugno la mostra Le vie dell'acqua a Mediolanum, che ripercorre lo stretto legame tra Milano e l’acqua, tema sviluppato attraverso numerose testimonianze emerse dagli scavi condotti negli ultimi anni. Fin dalle origini, nel V secolo a.C, i milanesi hanno governato l’acqua sotterranea e superficiale con canalizzazioni, consolidamenti e bonifiche, opere che rivelano le straordinarie competenze tecniche raggiunte già in età romana nella conoscenza e nella gestione dei terreni. Sono esposti oltre 300 reperti, in gran parte inediti – oggetti d’uso quotidiano o di pregio, come sculture, gioielli e affreschi. Un ricco apparato grafico e fotografico illustra le progressive trasformazioni della città sino ad oggi. www.museoarcheologicomilano.it/

Fino all’11 maggio, il Museo Diocesano accoglie il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini, uno dei capolavori del Maestro veneziano, conservato nei Musei Vaticani. La tavola, risalente a circa il 1475, in origine era la parte alta della pala dell’altare maggiore della Chiesa di San Francesco a Pesaro. La scena raffigura il momento in cui il corpo di Cristo, prima della sepoltura, viene compianto e unto con olii profumati. L’immagine ha un taglio fortemente scorciato dal basso verso l’alto, tenendo conto dell’altezza a cui la tavola era posizionata. www.museoarcheologicomilano.it

Ed ecco alcune mostre In Zona 3, di prossima apertura oppure da poco inaugurate.

Al MEET/Digital Culture Center, in Viale Vittorio Veneto, fino al 2 giugno, è aperta al pubblico la mostra collettiva Forever Young: The Dorian Gray Syndrome, legate alle ricerche sulla svolta demografica in atto e sulle possibilità di rallentare il processo di invecchiamento, anche attraverso l’arte. Attraverso le opere, per la maggior parte interattive, di 12 artisti della Digital Art internazionale, l’esposizione porta alla luce anche il modo in cui i temi trattati si riflettono sulla vita reale, offrendo la possibilità di vivere una vera e propria esperienza sul tema della eterna giovinezza. www.meetcenter.it/

La Galleria Massimo De Carlo, in Viale Lombardia, fino all’11 maggio propone On ne fait pasça, mostra di John Armleder, artista nato a Ginevra nel 1948, dove vive e lavora. Nel suo lavoro di pittore, scultore e artista performativo, combina lo spirito di Fluxus con la pittura astratta, il dadaismo e il minimalismo. https://massimodecarlo.com/

La Fondazione Mudima, in Via Tadino,www.mudima.net/, ospita fino al 9 aprile HOMAGE. Cultural Migrations, personale dell’artista di origine ungherese Sam Havadtoy, curata da Gino Di Maggio. Z3XMI ne parla in un articolo sulla sua pagina cultura, a questo link: www.z3xmi.it/index.phtml?explode_tree=61

Da Gió Marconi, in Via Tadino, dal 10 aprile all’1 giugno, World Leader Pretend, mostra di dipinti, sculture e installazioni e video dell’artista venezuelano-americano Alex Da Corte, che mescola consumismo, cultura pop, mitologia e letteratura. www.giomarconi.com/

Si consiglia sempre, prima di recarsi agli spazi espositivi segnalati, di consultare i relativi siti web per verificare i giorni di apertura settimanali, gli orari e le modalità di accesso.


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