Per una primavera di pace. Come (e se) funzionano le Nazioni Unite

Istituite dopo la Seconda Guerra Mondiale, le Nazioni Unite rispecchiano un ordine politico globale di vincitori e vinti, di nazioni "forti" e Paesi emergenti, assai lontano da quello attuale. Ma sono tuttora l'unico consesso della comunità internazionale. ()
Nazioni Unite
“L’Onu ostaggio dei veti: l’impotenza sui conflitti” (Corriere della Sera, 6 aprile 2022); “Nazioni Unite o pericolosa illusione?” (Il Federalista, 3/2004); “L’Onu ha ancora un senso?” (MicroMega, 30 ottobre 2023): è solo un assaggio di una (sterminata) casistica di articoli sul tema delle disfunzionalità, della crisi, o, peggio ancora, del fallimento delle Nazioni Unite.

Di volta in volta tacciate di essere obsolete, dispendiose, inefficaci o, addirittura, inutili, le Nazioni Unite continuano a essere tuttavia l’unico consesso universalmente rappresentativo della “comunità internazionale”, vale a dire l’insieme degli Stati che formano il sistema delle relazioni internazionali.
Istituita dopo la Seconda guerra mondiale, è oggi costituita dalla quasi totalità degli Stati (193 membri). Il suo Statuto è la Carta delle Nazioni Unite (24 ottobre 1945) che ne fissa principi, finalità e funzionamento: i principi, mantenere la pace e la sicurezza internazionale; sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni; conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali.

L’organizzazione può assumere risoluzioni vincolanti e questa facoltà è in capo al Consiglio di Sicurezza, composto di quindici membri, di cui cinque permanenti (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna), ciascuno dei quali ha, di fatto, diritto di veto.
I veti incrociati spesso paralizzano l’organizzazione, senza contare che interi continenti sono privi di rappresentanza in Consiglio, dove non vi sono Paesi africani, né latinoamericani.

A proposito di questo, il recente vertice Brics di Johannesburg (23 agosto 2023) ha segnalato l’urgenza di una «riforma complessiva delle Nazioni Unite, tesa a rendere l’organizzazione più democratica, rappresentativa, efficace ed efficiente, e incrementare la rappresentanza dei Paesi in via di sviluppo tra i membri del Consiglio di Sicurezza, affinché possa dare risposta alle nuove sfide globali e sostenere le legittime aspirazioni dei Paesi emergenti [...] tra cui il Brasile, l’India e il Sudafrica, a svolgere un ruolo maggiore nelle questioni internazionali, in particolare nel sistema Onu, ivi compreso il Consiglio di Sicurezza».


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Re: Per una primavera di pace. Come (e se) funzionano le Nazioni Unite
18/04/2024 Mariano Maistrello
Da tempo sono convinto (come lo stesso Presidente Mattarella ha ricordato, qualche tempo fa) che occorra una profonda revisione dello Statuto ONU. A partire dal principio di veto in seno al Consiglio di sicurezza. Il quale infatti è nella sciagurata situazione di vedersi paralizzato da ogni intervento se a compiere azioni 'cattive' (guerra) è uno dei membri permanenti, come nel caso della guerra tra Russia e Ukraina. Che in tal modo proseguirà senza che se ne veda la fine, sostenuta da revanscismi nazionalistici (ukraini, ben felici di avere tutto l'occidente che lo continua ad armare più o meno gratuitamente, e interessi geopolitici russi. Una ONU così non serve più a nulla. Sob.


 
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