Corso Buenos Aires, da giugno lavori in corso per un anno intero

Verranno ampliati i marciapiedi, aperta una nuova pista ciclabile, installato nuovo arredo urbano per il verde con cespugli e siepi, resta sempre il traffico auto. ()
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Il prossimo giugno apriranno i cantieri per un’ennesima risistemazione del corso, intervenendo a blocchi, prima nel tratto piazza Lima/piazza Argentina, poi successivamente verso piazza Oberdan e infine nel tratto sino a piazzale Loreto. I lavori dureranno 12 mesi circa.

Da anni si discute su corso Buenos Aires e sugli interventi per risolvere la impossibile tranquilla coesistenza tra pedoni, bici, auto, servizi commerciali, negozi, bar e ristoranti, concentrati in quella che rappresentava una volta una importante via di comunicazione verso l’est milanese e che oggi è diventato uno spazio urbano a vocazione commerciale, l’antitesi in versione popolare di via Montenapoleone.

La mia impressione, del tutto personale, è che non si è mai voluto affrontare il problema, decidere quali scelte urbanistiche adottare per rendere questa importante parte della città adeguata alle nuove esigenze in termini di vivibilità e di utilizzo dell’ambiente urbano.

Questo ultimo restyling in uno stesso spazio, importante nel contesto del tessuto cittadino, a nulla ha voluto rinunciare, il passeggio e lo shopping, l’intrattenimento e la ristorazione, un poco di verde e di alberelli, la viabilità dolce delle bici e la viabilità malsana delle auto, che rende l’aria irrespirabile. Già oggi corso Buenos Aires è intasato dalle auto, con la nuova sistemazione sarà ancora peggio.

Va ricordato che in piazzale Loreto dovrebbero poi partire anche i lavori per il progetto di rigenerazione urbana Loreto Open Community, ad opera di Nhood, società internazionale di servizi immobiliari, che prevede la rigenerazione della piazza, da trasformare in centro commerciale, mediante un’operazione con cui il Comune cede gratuitamente all’investitore il diritto di costruire sul suolo pubblico, operazione di cui abbiamo dato notizia in diversi articoli (qui , qui) accolta da alcuni con favore, da altri con obiezioni e critiche sia sul piano urbanistico, sia sulle modalità di affidamento.

I lavori in corso Buenos Aires, e quelli a seguire in piazzale Loreto, causeranno notevoli disagi ai cittadini, ai commercianti, ai ristoratori, ai residenti nelle aree limitrofe e potrebbero durare a lungo, stravolgendo le attività del quartiere.

Mi sorgono due interrogativi/considerazioni che pongo anche ai lettori:

1. visto l’impatto che i lavori avranno in termini di vivibilità cittadina, di salute (aria inquinata dai cantieri edili, dai mezzi di trasporto materiali, dal traffico automobilistico) ed in relazione ai costi da sostenere, di certo rilevanti, non sarebbe più logico e conveniente eliminare sin d’ora definitivamente le auto, limitare l’accesso solo ai mezzi di servizio, per rendere tutto il corso un boulevard adatto allo svago, agli acquisti, alla ricreazione civica?

2. corso Buenos Aires, senza auto, sistemato a verde, riservato ai pedoni ed alle bici, può diventare una piacevole risorsa, come ad esempio via Dante, per lo shopping e lo svago. Perché realizzare allora un altro centro commerciale in piazzale Loreto, alienando una piazza pubblica, magari da risistemare, ma in funzione di una nuova viabilità?

Fateci sapere cosa ne pensate con un vostro commento.

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Re: Corso Buenos Aires, da giugno lavori in corso per un anno intero
12/05/2024 Rossana
Concordo pienamente con i due commenti di chi mi ha preceduto.
In un mondo più sensato architetti, urbanisti, esperti di varia natura e chiunque altro intenzionato a mettere mano al tessuto urbano e sociale di un quartiere ci andrebbe prima a vivere per almeno un paio d'anni. Giusto per sapere come ci si sta, quali sono i problemi e le difficoltà pratiche, come sono i servizi, insomma tutte quelle piccole cose che determinano la vivibilità di una zona; tutto questo ovviamente da persona normale che deve spostarsi per lavorare, fare la spesa etc, non da funzionario con auto blu e autista o da archistar con personale di servizio. Perché scelte che comportano utili per pochi palazzinari quasi sempre sono un danno per i molti residenti.
Scelte come quella di chiudere corso Buenos Aires o di trasformare piazzale Loreto in un centro commerciale sono la dimostrazione lampante che chi prende questo decisioni fa soltanto scelte di convenienza per i gruppi economici di riferimento, alternate a scelte ideologiche di puro greenwashing, che porteranno solo problemi di viabilità - già adesso, con una sola corsia per senso di marcia sul corso, le ambulanze fanno acrobazie per passare - tagliando in due la città, regalando lo spazio che è di tutti i cittadini ai commercianti e portando ulteriore casino in un quartiere che ne ha anche troppo di suo. Nel frattempo i negozi sul corso chiudono o migrano verso porta Venezia, gli spazi restano vuoti o affittati ai temporary store: davvero serve ai cittadini costruire un centro commerciale, l'ennesimo, in piena città? Volete le auto fuori dalla città e costruite un centro commerciale che attirerà altre auto in una zona già satura?
Grazie a queste geniali trovate vivere a Milano sta diventando sempre più faticoso e complicato. Oltre al rumore, ai locali aperti giorno e notte sotto le finestre, alla difficoltà a trovare negozi di vicinato perché ormai tutto è scarpe, vestiti o street food, alla viabilità più incasinata di questo emisfero, se per caso hai un'auto (e la usi pure poco, ma ti serve averla per n motivi) sei fregato. Perché è tanto bella l'idea della città car-free, ma intanto adesso le auto ci sono: il mercato ci chiede continuamente di comprarne di nuove per sostenere il settore, abbiamo dovuto rottamare auto ancora efficienti e sostituirle con le elettriche o le ibride per poter circolare, adesso bisogna farci i conti. Qui invece si fanno proclami, e che i cittadini si arrangino. Le soluzioni per far entrare meno auto in città ci sono, mezzi pubblici più efficienti e parcheggi di scambio a prezzi più bassi ma non vengono applicate.
Chi vive nei paraggi di corso Buenos Aires, per esempio, e non ha un box (che costa quanto un monolocale) o un posto auto privato ha sempre più difficoltà a trovare un parcheggio, perché i posti-residenti sono stati fagocitati dagli innumerevoli dehors dei locali - che dovevano sparire dopo il COVID - e da mille altre sciocchezze colorate messe lì solo a fini elettorali (vedi l'angolo Bacone-Spontini-Monteverdi), mentre quelli rimasti sono terreno di caccia dei "visitors", tanto nessuno controlla; in compenso in alcune vie vige la 2ª fila fissa e consolidata, addirittura con parcheggiatore ingaggiato dal ristorante locale; i vigili non ci sono mai e nessuno controlla la sosta abusiva sui posti gialli, solo su quelli blu (in compenso, in alcune vie la sosta gratuita sui posti blu è preclusa ai residenti); monopattini e biciclette fanno quel che gli pare, regolarmente contromano e senza luci, ignorano spavaldamente semafori, segnaletica e qualunque regola, dalla più elementare prudenza all'educazione al codice della strada, non sia mai che si freddi una pizza. Non si riesce più a circolare e nemmeno a sostare.
Vorrei capire qual è l'obiettivo di tutto ciò: far scappare i cittadini e trasformare la città in un bazar a cielo aperto dove cibo e stracci prevalgono, destinato ad un turismo solo di shopping e "week", con tutti gli appartamenti affittati come Airbnb? Trasformare Milano in un posto dove riesci a vivere solo se hai un reddito over 100K € e gli altri fuori, tanto sono pessimi consumatori? Che guardino le luci della città dai quartieri dormitorio oltre la tangenziale, è tutto ciò che si possono permettere. Sempre che quelle luci riescano a vederle in mezzo agli inutili grattacieli uso ufficio tutti vuoti.
È questo il destino di Milano nella visione di chi tiene il boccino in mano, greenwashing cemento e commercio estremo?


Re: Corso Buenos Aires, da giugno lavori in corso per un anno intero
09/05/2024 Franco Meazza
Sì e sì ad entrambi gli interrogativi.
Adesso che andiamo a votare ricordiamoci che un assessore che certamente ha avuto a che fare con le scelte di cui all'articolo è candidato per il Nord Ovest!


Re: Corso Buenos Aires, da giugno lavori in corso per un anno intero
09/05/2024 Giorgio
Concordo completamente col commento precedente. Aggiungo il disastro per traffico e parcheggi che vedremo per quanto riguarda le zone contigue all’area d’intervento.
Non c’è’ fine alla distruzione del contesto sociale in atto.


Re: Corso Buenos Aires, da giugno lavori in corso per un anno intero
09/05/2024 Mari Bonati
La “rigenerazione” di Corso B. Aires è solo fumo negli occhi, sono pronta a scommettere che dei marciapiedi più larghi beneficeranno unicamente i dehors dei locali. Quanto a piazzale Loreto … l’ennesimo favore ai costruttori. Non è un caso secondo me che i lavori che dovevano partire lo scorso Dicembre siano ancora in sospeso e siano stati rimandati a data da destinarsi: probabilmente si è voluto evitare che finissero sotto i riflettori in un momento in cui i cantieri di alcuni palazzi sono sotto sequestro. Che niente niente anche la sistemazione di P.le Loreto (con cocessione di suolo pubblico gratis!) sarebbe stata fatta con una Scia? Non mi stupirebbe, nel regno di Salaland. Auguri a tutti i milanesi, ne abbiamo bisogno!


 
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