Liberiamoci dalla violenza
La Rete Antiviolenza del Comune di Milano pubblica in sette lingue un libretto per aiutare le donne che subiscono difficili situazioni di violenza di genere.
(Paolo Burgio)23/12/2020
Ha destato molto scalpore la sentenza con cui il Tribunale di Brescia ha recentemente assolto dall’accusa di omicidio un ottantenne colpevole di aver ucciso la moglie riconoscendo che l’uomo è stato colto da un 'delirio di gelosia' ed ha agito essendo incapace di intendere e di volere.
Una sentenza suffragata dalle perizie psichiatriche dei periti, sia dell’accusa che della difesa, che hanno ritenuto il gesto motivato dall’infermità mentale dell’uomo. Non si è trattato quindi, a giudizio degli esperti, delle conseguenze di un impulso irrefrenabile di gelosia ma di un 'vizio di mente' che ha spinto al gesto omicida l’uomo, rinchiuso in una struttura psichiatrica. Non è in questa sede che possiamo affrontare un tema di tale portata, è stata la gelosia a determinare l’infermità mentale o l’infermità mentale è degenerata in una forma morbosa e violenta di gelosia?
Intanto raccogliamo l’invito della Rete Antiviolenza del Comune di Milano a diffondere il lavoro svolto dedicato alle donne italiane e straniere, per far sapere che possono chiedere aiuto ai centri della Rete Antiviolenza se si trovano in una situazione difficile e hanno bisogno di capire come
sottrarsi alla violenza.
I materiali sono tutti tradotti in 7 lingue: inglese, francese, spagnolo, rumeno, arabo, cinese e cingalese, e comprendono:
- il video "Tu puoi essere libera", clicca il link
- il libricino "Io posso essere libera", scaricabile qui
Dal 25 novembre è nato anche il nuovo sito della Rete Antiviolenza di Milano:
www.reteantiviolenzamilano.it.
Una sentenza suffragata dalle perizie psichiatriche dei periti, sia dell’accusa che della difesa, che hanno ritenuto il gesto motivato dall’infermità mentale dell’uomo. Non si è trattato quindi, a giudizio degli esperti, delle conseguenze di un impulso irrefrenabile di gelosia ma di un 'vizio di mente' che ha spinto al gesto omicida l’uomo, rinchiuso in una struttura psichiatrica. Non è in questa sede che possiamo affrontare un tema di tale portata, è stata la gelosia a determinare l’infermità mentale o l’infermità mentale è degenerata in una forma morbosa e violenta di gelosia?
Resta il fatto che la violenza costituisce una grave minaccia per tantissime donne, che il numero di femminicidi compiuti ogni anno rimane inconcepibile e che la mentalità maschile di predominio e di sopraffazione sulle donne è tuttora profondamente radicata nella società di oggi. Un tema anche questo che non siamo in grado di svolgere qui, ma che dovrebbe essere oggetto di analisi, dibattiti e approfondimenti ben più ampi di quanto non si faccia e che ha a che vedere con il sistema di ingiustizia, di illegalità, di indifferenza ai valori e all’etica che da sempre domina, e permane, nella mentalità corrente. La liberazione dalla violenza deve avvenire nel corpus sociale, a cominciare dai politici, da chi opera nella comunicazione, nell'informazione, dai vari 'influencer' (come si usa dire oggi) in tutti i campi.
Intanto raccogliamo l’invito della Rete Antiviolenza del Comune di Milano a diffondere il lavoro svolto dedicato alle donne italiane e straniere, per far sapere che possono chiedere aiuto ai centri della Rete Antiviolenza se si trovano in una situazione difficile e hanno bisogno di capire come
sottrarsi alla violenza.
I materiali sono tutti tradotti in 7 lingue: inglese, francese, spagnolo, rumeno, arabo, cinese e cingalese, e comprendono:
- il video "Tu puoi essere libera", clicca il link
- il libricino "Io posso essere libera", scaricabile qui
Dal 25 novembre è nato anche il nuovo sito della Rete Antiviolenza di Milano:
www.reteantiviolenzamilano.it.